La Rocca di San Felice
La Rocca di San Felice

Sabato 4 giugno, alle ore 21, la compagnia “Historicandi”, in collaborazione con l’Associazione di scrittori modenesi “I Semi Neri” e la corale Polifonica “Agape”,  trasforma il castello nel set di un magnifico spettacolo multisensoriale, in cui si incrociano la storia, gli amori, le battaglie ed i sortilegi.

La Rocca di San Felice sul Panaro ritorna al Medioevo e diventa teatro di scontri, amori, sortilegi, duelli e anatemi.  Sabato 4 giugno, dalle ore 21 alle 23 va, infatti, in scena “La Signora del Castello” uno spettacolo multisensoriale scritto da Daniela Ori e realizzato dalla compagnia “Historicandi””, in collaborazione con l’Associazione di scrittori modenesi “I Semi Neri” e la Corale Polifonica “Agape” di San Felice sul Panaro.

L’evento, la cui regia è affidata ad Enrico Solmi, è strutturato come un novellario medievale, nel quale una trama funge da cornice per contenere diverse storie che, a loro volta, contribuiscono a scandire l’intreccio principale. Lo spettacolo si articola in cinque scene, accompagnate da un Cantastorie.

La storia ha inizio con Goffredo (Alessandro Franchini), Signore del Castello, che parte per le guerre in Terrasanta, lasciando sola la sposa Eloisa (Daniela Ori), donna decisa e coraggiosa. Come nella migliore tradizione medievale, la corte di Eloisa trascorre l’attesa del ritorno di Goffredo raccontando e ascoltando storie e novelle. Personaggi caratteristici di questa corte sono Padre Anselmo da Nonantola (Gabriele Sorrentino), un frate un po’ picaresco, amante del buon mangiare e del buon bere, ma anche capace di violente invettive; Leonora (Lucia De Carlo), sorella di Eloisa, è la sua confidente e la sua consigliera. Enigmatica è la figura della Maga Syria (Mina Larocca), che ha realizzato, su richiesta della sua Signora Eloisa, un amuleto magico per proteggere Goffredo dai pericoli e dai nemici: solo se Goffredo lo porterà sempre con sé, sarà al sicuro e protetto. Fondamentale è la figura del Cantastorie (Enrico Solmi) che anima la corte di Eloisa. La tranquillità del borgo è interrotta dall’arrivo del baldanzoso Cavaliere normanno Romualdo (Mirko Bonini) che assedia il castello e, di fronte all’ostinata e orgogliosa resistenza di Eloisa, le propone di salvare la rocca, in cambio della sua mano. Eloisa è titubante, ama lo sposo Goffredo, che manca tuttavia da tre anni dal castello, poi però vede l’amuleto al collo di Romualdo e si convince che l’amato sia morto. L’epilogo vede l’intervento persuasivo delle due donne Leonora e Syria e il ritorno inaspettato di Goffredo, a cui farà seguito un finale travolgente ed emozionante, che lascerà gli spettatori letteralmente col fiato sospeso.

La serata è presentata da Annarosa Ansaloni.

I testi sono di Daniela Ori e di poeti e scrittori dell’Associazione “I Semi Neri”: Gabriele Sorrentino, Mirko Farnitano, Enrico Solmi, Marco Panini e Massimo Vaccaro.

La coreografia musicale è curata dal Maestro Lucio Diegoli, i canti saranno eseguiti dalla Corale Polifonica “Agape” di San Felice sul Panaro, diretta dal Maestro Diego Magagnoli.

Della Corte di Eloisa fanno parte: Elena Muzzoni (damigella), Daniela Di Bernardo (damigella), Monica Bettuzzi (damigella), Matteo Benassi (scudiero).

Gli abiti di Eloisa e di Leonora sono realizzati da Angela Giunta; abiti ed accessori degli altri attori e della Corte sono forniti da Annarita Battaglioli.

Consulente d’Arme: Simone Covili.

Info: www.semineri.it; www.coraleagape.it

Ufficio Stampa: Manuela Fiorini per Comunica, tel.059/359822, info@comunicaweb.com

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